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Gianrico Carofiglio

 

 

Nato nel 1961 a Bari, è stato magistrato antimafia e Senatore della Repubblica.
Con i primi quattro romanzi ha superato il traguardo del milione di copie vendute.

Il suo esordio nella narrativa risale al 2002, anno di pubblicazione di Testimone inconsapevole (Sellerio).

 

Il romanzo ha ottenuto vari riconoscimenti e vinto numerosi Premi, vendendo centinaia di migliaia di copie e rimanendo in classifica per 152 settimane.
Il libro, nella traduzione inglese Involuntary witness, pubblicata da Bitter Lemon Press, ha rappresentato l'Italia al prestigioso Impac Dublin Literary Award del 2007.
È stata anche pubblicata, da Emons, la versione in audiolibro (letto dall'Autore).

Le vicende dell'avvocato Guido Guerrieri, protagonista del primo romanzo, continuano nel secondo, Ad occhi chiusi, pubblicato nel 2003 (Sellerio).

Da Testimone inconsapevole e Ad occhi chiusi sono stati tratti due film TV, prodotti dalla Palomar e sceneggiati dall'Autore insieme a Domenico Starnone e Francesco Piccolo. Guido Guerrieri è interpretato da Emilio Solfrizzi, Margherita da Chiara Muti. Il regista è Alberto Sironi. I film sono andati in onda su Canale 5 a cavallo fra il 2007 e il 2008.

Il romanzo Il passato è una terra straniera (Rizzoli, 2004), con il quale Carofiglio ha vinto il Premio "Bancarella" 2005, è diventato anche un film per il cinema. La produzione, italo-spagnola, vede la partecipazione di Rai Cinema. Il regista è Daniele Vicari, il protagonista Elio Germano; vi recita anche Michele Riondino.

Giorgio ha ventidue anni, studente modello, vita normale e un po' noiosa. Senza crepe, in apparenza. Francesco è torbido, misterioso e affascinante. E prestigiatore. E baro. Le loro vite viaggiano separate fino all'incontro che segnerà il destino di entrambi. I due diventano amici e passano da una partita di carte truccata all'altra, da un misfatto all'altro, da un'avventura all'altra in un vortice che è insieme ubriacante avventura picaresca e inarrestabile discesa agli inferi. In parallelo corre il racconto di un'indagine condotta da un tenente dei carabinieri su una serie di misteriose violenze. Una storia struggente sull'amicizia e il tradimento. Un'avventura picaresca in una Bari segreta e allucinata.

Il terzo romanzo con l'avvocato Guerrieri, Ragionevoli dubbi (Sellerio), esce nel Settembre 2006. Storia affascinante e coinvolgente, vede il protagonista alle prese con un nuovo caso: un uomo in carcere che si proclama innocente, condannato in primo grado per traffico di droga. E' un avvincente viaggio nel sistema del processo e dell'inchiesta giudiziaria in compagnia di un avvocato dal fascino speciale: eroe umano, malinconico e senza moralismo. Definito dal Times "un personaggio meravigliosamente convincente".

È uscito nel 2007 Cacciatori nelle tenebre (Rizzoli), graphic novel scritto da Gianrico Carofiglio e disegnato da suo fratello Francesco.



“Nel cuore di tenebra della città accadono cose che voi, abitanti del giorno, non potreste immaginare”

Esce nel 2007 anche L'arte del dubbio (Sellerio), per cui la Fandango ha già chiesto un'opzione per una serie di docu-fiction.

Si tratta della riedizione di un volume (pubblicato nel 1997) rivolto ad avvocati e magistrati, con stralci di veri processi e di verbali, basato sullo studio delle tecniche di interrogatorio così come si svolgono nella realtà; dal punto di vista della strategia, del modo di usare il linguaggio, e della psicologia giuridica. Il libro è stato riscritto e totalmente rielaborato, adattandolo a un pubblico anche di non addetti ai lavori. Storie di casi pratici, di successi e di errori fatali.

Nel 2008 esce per la collana Contromano di Laterza il saggio/romanzo Né qui né altrove. Una notte a Bari.



«E tutto si era svolto in quella trama di strade squadrate e regolari nelle quali, in certi pomeriggi deserti d’estate, quando c’era il maestrale, e l’aria era nitida, ogni angolo sembrava il punto di fuga verso un infinito pieno di promesse»

Rivedersi dopo oltre vent’anni con amici che non hai più cercato. Di giorno basterebbero pochi minuti per un saluto di circostanza, ma di notte è un’altra cosa. Di notte Bari può catturare e trasformarsi in un irreale cinema della memoria. Dove presente e passato, ricordi e invenzione si confondono, e l’età da cui le illusioni fuggono può ancora sfiorare il tempo in cui tutto era possibile.

Nel 2009 pubblica con Nottetempo il racconto Il paradosso del poliziotto.

Uno scrittore alle prese con un nuovo romanzo. Un ispettore laureato in filosofia, che conosce il segreto per ottenere confessioni senza ricorrere alla violenza. Attraverso il loro dialogo, incalzante e rivelatore, Gianrico Carofiglio, per anni Sostituto Procuratore Antimafia presso il tribunale di Bari, ci porta alla scoperta dei segreti della sua professione e ci offre un testo letterario che è anche una magistrale lezione sulla tecnica e sull’arte dell’interrogare, dietro la quale si nasconde una insospettata metafora del pensiero laico e della tolleranza.

Il quarto episodio della serie dell'avvocato Guerrieri, Le perfezioni provvisorie (Sellerio), esce il 14 gennaio 2010.

Nel 2010 la serie Tv Crimini (trasmessa da Rai 2) comprende un episodio tratto dal suo racconto La doppia vita di Natalia Blum, a suo tempo pubblicato nella raccolta Crimini italiani (Einaudi).

Nel 2010 pubblica l'antologia di racconti (inediti e non) Non esiste saggezza (Rizzoli).

Un poliziotto esperto di interrogatori, il singolare maestro di un'antica disciplina, uno scrittore di noir in cerca di informazioni per i suoi libri, una bambina scomparsa, una prostituta, un editor sono alcuni dei personaggi indimenticabili che vivono in pagine in cui l'arte del racconto è al suo massimo. Nello scenario roccioso e affascinante della Murgia, un vecchio saggio insegna a un ragazzino i segreti del combattimento e della vita. All'aeroporto di Amsterdam un poliziotto incontra una giovane donna che ha molto da nascondere. Una scrittrice di talento sfugge al suo editor per paura di morire. Una lunga notte alla stazione Termini sarà il preludio a incontri molto particolari. La sospetta sparizione di una cooperante in Colombia mette un procuratore sulle orme di qualcosa di molto più grande di lei. Tex Willer in persona parla della sua vita singolare. Un mondo di uomini e donne, fughe e verità celate, morti violente e tradimenti, suspense e magia, in una rappresentazione narrativa di rara compiutezza.

 

Nel 2010 esce La manomissione delle parole (Rizzoli), aggiornato nel 2021 da La nuova manomissione delle parole (Feltrinelli).
«Una cosa diversa da tutte quelle che ho fatto finora. Una specie di saggio sulle parole, sul loro uso, sulla loro manipolazione, sulla necessità di restaurarle per renderle strumenti capaci di cambiare il mondo». (dal sito ufficiale di Gianrico Carofiglio, settembre 2010)

Nel 2011 esce Il silenzio dell'onda (Rizzoli).
Una donna in fuga dal suo passato, un bambino in fuga dalla realtà, tra gli incubi del giorno e le minacce della notte. Un uomo inchiodato a una colpa remota. Due vite adulte spezzate, il passaggio crudele dell'infanzia. Nel passato di Roberto, sottufficiale dei carabinieri in congedo ed ex agente sotto copertura, c'è un episodio terribile dal quale non riesce a liberarsi, che risale agli anni di attività segrete in America Latina. Lo incontriamo a Roma, la città dove era nata e aveva abitato sua madre prima di sposare un poliziotto americano e trasferirsi in California. Lì Roberto, ragazzino, aveva imparato col padre a cavalcare le onde, a sfidarle e a non temerle mai. Ma non sarà così per sempre: ora la sua vita, oppressa da un tormento che non lo abbandona, è scandita dalle sedute settimanali con lo psichiatra. Quando arriva allo studio del medico gli capita di incontrare la paziente dell'appuntamento che precede il suo. La prima volta avviene per caso, poi, per tutti e due, diventa un'abitudine, un'occasione cercata. Di Lucia, ex attrice, veniamo a sapere che è stata sposata con un uomo che forse non amava abbastanza e che ha tradito, poi morto in un incidente d'auto dopo che lei gli aveva rivelato la verità. Il rimorso la affligge, rendendo difficile anche il rapporto con il figlio, un bambino sensibile e solitario che sembra vivere in una dimensione parallela e inquietante. C'è un mondo popolato di sogni, dove le cose avvengono o forse sono soltanto immaginate?

Nel 2013 partecipa col racconto La velocità dell'angelo al volume Cocaina (Einaudi), insieme a Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo.
Attraverso una serie di incontri e dialoghi in un caffè in riva al mare tra uno scrittore in crisi e una donna carica di mistero, Carofiglio compone una storia tragica e avvincente di perdizione e riscatto, che ha in un amore «folle», segnato dalla droga, il suo punto di non ritorno.

Nel 2013 esce Il bordo vertiginoso delle cose (Rizzoli).
Mentre sorseggia il cappuccino come ogni mattina, seduto in un bar nel centro di Firenze, Enrico Vallesi legge una notizia sul giornale: in un conflitto a fuoco con i carabinieri, è rimasto ucciso un rapinatore, da poco uscito di galera. Il nome della vittima riporta Enrico alla fine degli anni Settanta, al primo giorno di liceo, quando in una classe di quindicenni aveva fatto la sua comparsa Salvatore. più volte bocciato, turbolento, il compagno che gli aveva insegnato come difendersi dalla violenza della strada e superare a testa alta quel territorio straniero che è l'adolescenza. Ai ricordi di Enrico si alterna il racconto del suo ritorno nella città dalla quale era partito, quando non aveva ancora conosciuto gioie e delusioni del matrimonio e del suo mestiere di scrittore. Un ritorno a casa in cerca di risposte ai propri tormenti, per scoprire quello che tanti anni prima si era lasciato alle spalle, ma anche per capire cosa è diventata nel frattempo la sua vita.

Nel 2014 esce La casa nel bosco (Rizzoli), scritto insieme al fratello Francesco.
"È tutto accaduto, più o meno". È l'incipit di un grande romanzo e peccato sia stato già scritto da Kurt Vonnegut, perché sarebbe l'attacco ideale per questa storia. Anzi, per queste storie. I due protagonisti - e autori - sono fratelli ma non si frequentano molto, forse nemmeno si sopportano molto. Vite diverse, caratteri diversi e forse anche qualche lontano rancore, lasciati covare sotto la cenere per troppo tempo. Adesso però gli tocca stare insieme, almeno per qualche ora: devono dare un'ultima occhiata alla casa di villeggiatura della loro infanzia - la casa nel bosco - prima di consegnare le chiavi al nuovo proprietario. Sembra solo un adempimento banale anche se un po' triste e invece diventa l'occasione, inattesa e sorprendente, per un viaggio nella memoria, per una riconciliazione, per un inventario buffo e struggente di oggetti, luoghi, odori, storie e soprattutto sapori. In una sequenza di dialoghi fulminanti, comici e commoventi, Gianrico e Francesco Carofiglio (rigorosamente disposti in ordine di anzianità) percorrono il crinale sottile che divide affetto e rivalità, divertimento e malinconia, nostalgia e disincanto. Un memoir a quattro mani che racconta di amicizie perdute, di amori rubati, di vecchi fumetti e di torte di ricotta. Un ricettario, non solo metaforico, dell'infanzia, dell'adolescenza e di un'età adulta ancora capace di riservare sorprese.

Sempre nel 2014 esce Una mutevole verità (Einaudi), di cui l'Autore dice: «Spesso dicono che scrivo gialli ma io non mi sono mai davvero riconosciuto in questa definizione. Però questa è la cosa piú vicina a un poliziesco classico che abbia mai scritto».
Un buon investigatore deve essere capace di costruire una storia, immaginare che cosa è successo prima e dopo il crimine, come in un romanzo. Poi, costruita la storia, deve andare in cerca di ciò che la conferma e la contraddice. Cosí pensa il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio, piemontese trapiantato a Bari, che si trova a indagare su un omicidio dove tutto appare troppo chiaro fin dall'inizio. Non fosse che al principale sospettato, su cui si concentra ogni indizio, mancava qualsiasi movente per commettere il delitto. In un folgorante romanzo breve, Gianrico Carofiglio orchestra una storia perfetta e dà vita a un nuovo personaggio: malinconico e lieve, verissimo, indimenticabile.
La storia si svolge a Bari, e questa volta l’avvocato Guido Guerrieri vi entra solo come comparsa.
«Ottimo, quando un'indagine prende un'accelerazione cosí immediata e rapida. Però il rischio, in questi casi, è di mettere a fuoco una cosa soltanto, e di tralasciare ogni altro dettaglio, che magari è importante o addirittura decisivo. E lí c'era qualcosa fuori posto, che non era riuscito a identificare. Un'incoerenza, un elemento dissonante. La dote fondamentale dello sbirro è proprio questa, Fenoglio lo aveva sempre pensato. Andare alla ricerca delle discontinuità, delle note dissonanti».

Nel novembre 2014 torna Guido Guerrieri con La regola dell'equilibrio (Einaudi).
«Quando chiudemmo il verbale e l'udienza, lo spiacevole sentore della parola calunnia aleggiava sul procedimento. Tutti sapevamo che in qualche modo sarebbe rimasto lí, e tutti sapevamo che la procura avrebbe dovuto trovare qualcosa di molto solido, se non voleva che quel fascicolo finisse nella discarica delle archiviazioni o dei proscioglimenti».

Nel 2015 esce Con parole precise. Breviario di scrittura civile (Laterza).
Occuparsi del linguaggio pubblico e della sua qualità non è un lusso da intellettuali o una questione accademica. È un dovere cruciale dell’etica civile.
Non è possibile pensare con chiarezza se non si è capaci di parlare e scrivere con chiarezza.
Sono parole del filosofo John Searle, teorico del rapporto fra linguaggio e realtà istituzionali. Le società vengono costruite e si reggono essenzialmente su una premessa linguistica: sul fatto cioè che dire qualcosa comporti un impegno di verità e di correttezza nei confronti dei destinatari. Non osservare questo impegno mette in pericolo il primario contratto sociale di una comunità, cioè la fiducia in un linguaggio condiviso.
L’antidoto è la scrittura civile, cioè quella limpida e democratica, rispettosa delle parole e delle idee.
Scrivere bene, in ogni campo, ha un’attinenza diretta con la qualità del ragionamento e del pensiero. Implica chiarezza di idee da parte di chi scrive e produce in chi legge una percezione di onestà.

È del 2016 la raccolta di scritti brevi Passeggeri notturni (Einaudi).
Un almanacco di soluzioni inattese, di rivelazioni ironiche, di folgoranti incidenti del pensiero. Una scommessa allegra e audace sullo straordinario potere dei personaggi, delle storie, della letteratura.
Voci che risuonano nell'oscurità di vagoni semivuoti, lampi che scaturiscono da frammenti di conversazione, profumi nascosti negli anfratti della memoria. I titoli di questa singolare raccolta - trenta scritti di tre pagine ciascuno - rappresentano di volta in volta un genere diverso, in un susseguirsi di aneddoti, brevi saggi, racconti fulminei. Li popolano soprattutto figure femminili sfuggenti e indimenticabili, mentre a vicende drammatiche, o amare, si alternano situazioni comiche, sempre in un gioco di specchi tra realtà e finzione. A tenere tutto insieme, come in un mosaico, è una scrittura tersa quanto l'aria notturna, capace di svelare le verità celate nei dettagli dell'esistenza con una magistrale economia di parole.
«Un monaco incontrò un giorno un maestro zen e, volendo metterlo in imbarazzo, gli domandò: "Senza parole e senza silenzio, sai dirmi che cos'è la realtà?" Il maestro gli diede un pugno in faccia».

Nel 2016 esce anche il romanzo L'estate fredda (Einaudi), dove ritorna il maresciallo dei Carabinieri Pietro Fenoglio. L'epopea sanguinosa di una mafia stracciona e letale. Una storia dal ritmo perfetto in cui Gianrico Carofiglio combina fatti realmente accaduti, personaggi memorabili, travolgente invenzione narrativa.
Siamo nel 1992, tra maggio e luglio. A Bari, come altrove, sono giorni di fuoco, fra agguati, uccisioni, casi di lupara bianca. Quando arriva la notizia che un bambino, figlio di un capo clan, è stato rapito, il maresciallo Pietro Fenoglio capisce che il punto di non ritorno è stato raggiunto. Adesso potrebbe accadere qualsiasi cosa. Poi, inaspettatamente, il giovane boss che ha scatenato la guerra, e che tutti sospettano del sequestro, decide di collaborare con la giustizia. Nella lunga confessione davanti al magistrato, l'uomo ripercorre la propria avventura criminale in un racconto ipnotico animato da una forza viva e diabolica; da quella potenza letteraria che Gadda attribuiva alla lingua dei verbali. Ma le dichiarazioni del pentito non basteranno a far luce sulla scomparsa del bambino. Per scoprire la verità Fenoglio sarà costretto a inoltrarsi in quel territorio ambiguo dove è piú difficile distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Ambientato al tempo delle stragi di Palermo, L'estate fredda offre uno sguardo pauroso sulla natura umana, ma ci regala anche un protagonista di straordinaria, commovente dignità. E, alla fine, un inatteso bagliore di speranza.
«Fenoglio sapeva benissimo che quel caso lo avrebbe ossessionato fino a quando non fossero riusciti a risolverlo. Il problema era: non esisteva nessuna certezza che sarebbero riusciti a risolverlo. Non esiste mai».

Nel 2017 esce il romanzo Le tre del mattino (Einaudi).
Un padre e un figlio, Antonio, i cui rapporti non sono mai stati facili, costretti a dover vincere il sonno per due notti, trovano il tempo per dirsi parole «che dischiudono una porta su stanze nascoste». A Marsiglia, dove sono andati per un importante controllo medico, vivono giornate senza impegni, quelli che normalmente, «come una ragnatela», imprigionano e a volte sciupano la vita. Antonio è stato colpito da una malattia che lo ha fatto sentire per lungo tempo un liceale solitario e risentito, diverso, reietto, invalido; il padre, separato dalla moglie, professore di matematica , materia in cui anche il figlio brillava, ha cinquant’anni e sta attraversando una crisi che gli fa porre domande sulle sue scelte di vita.
Fra loro si materializza il passato e Antonio, che spesso non è stato capace «di parlare quando era necessario», scopre un padre fragile, che si apre al suo cuore: gli racconta la sua storia, il suo rapporto con la matematica, con la musica, e con l’ex moglie, madre del ragazzo.
«Il nocciolo tecnico de Le tre del mattino è vero: un amico mi aveva raccontato che negli anni Ottanta si era fatto curare a Marsiglia da una forma di epilessia. Nel libro c’è lo specialista cui il ragazzo si rivolse, con il suo esatto nome anagrafico, e appunto il test che fece per capire se fosse davvero guarito - ora non si fa più: due notti completamente insonni, comportandosi normalmente ma non chiudendo occhio, con l’aiuto dell’anfetamina. Tutto il resto è ovviamente frutto di invenzione» (Gianrico Carofiglio intervistato da Mario Baudino per «La Stampa»).
Il viaggio che essi compiono in questa città bella e contraddittoria, piena di luci e ombre, li porterà a riflettere sull'amore, sul passato, e su se stessi.
Con una lingua netta, di precisione geometrica eppure capace di cogliere le sfumature più delicate, Gianrico Carofiglio costruisce un toccante romanzo di formazione, una storia di avvicinamento, di vuoti, fra due esistenze che non si perderanno più: «Io sono solo capace di raccontare storie, con tutte le loro imperfezioni, il loro non detto. Come il jazz, la cui caratteristica fondamentale è di essere sempre incompiuto. In un romanzo è importante quel che si toglie. La mia regola preferita è la numero 17 del classico manuale di William Strunk Jr. (Elementi di stile nella scrittura): “Lascia perdere le parole inutili”» (Gianrico Carofiglio intervistato da Mario Baudino per «La Stampa»).

Nel 2018 pubblica con Jacopo Rosatelli Con i piedi nel fango. Conversazioni su politica e verità (Edizioni Gruppo Abele).
La politica è fare i conti con le cose come sono davvero: cioè spesso non belle e non pulite. Bisogna entrare nel fango, a volte, per aiutare gli altri a uscirne. Ma tenendo sempre lo sguardo verso l'orizzonte delle regole, dei valori, delle buone ragioni.
Un dialogo appassionato e appassionante. Un prontuario per l'esercizio del pensiero critico, per sottrarsi alle manipolazioni, per riaffermare - contro ogni fanatismo - il valore laico ed emozionante della verità e dell'impegno politico. Perché l'avvenire appartiene ai non disillusi.

Nel 2019 pubblica il romanzo La versione di Fenoglio (Einaudi).
Il mondo reale ha poco a che fare con le trame dei romanzi polizieschi o delle serie tv. Esiste davvero, ed è un posto pericoloso.
Pietro Fenoglio, un vecchio carabiniere che ha visto di tutto, e Giulio, un ventenne intelligentissimo, sensibile, disorientato, diventano amici nella piú inattesa delle situazioni.
I loro incontri si dipanano fra confidenze personali e il racconto di una formidabile esperienza investigativa, che a poco a poco si trasforma in riflessione sul metodo della conoscenza, sui concetti sfuggenti di verità e menzogna, sull’idea stessa del potere.
La versione di Fenoglio è un manuale sull’arte dell’indagine nascosto in un romanzo avvincente, popolato da personaggi di straordinaria autenticità: voci da una penombra in cui si mescolano buoni e cattivi, miserabili e giusti.
«Tutti, in qualche modo, mentono. Mentono agli altri e mentono a sé stessi. Mentono sulle loro azioni e mentono sui veri motivi di quelle azioni. Ci sono quelli che lo sanno, pochi, e quelli che non lo sanno, la maggioranza. L’unica differenza è questa».

È del 2019 anche il sesto romanzo dell'avvocato Guido Guerrieri, La misura del tempo (Einaudi).
Tanti anni prima Lorenza era una ragazza bella e insopportabile, dal fascino abbagliante. La donna che un pomeriggio di fine inverno Guido Guerrieri si trova di fronte nello studio non le assomiglia. Non ha nulla della lucentezza di allora, è diventata una donna opaca. Gli anni hanno infierito su di lei e, come se non bastasse, il figlio Iacopo è in carcere per omicidio volontario.
Guido è tutt’altro che convinto, ma accetta lo stesso il caso; forse anche per rendere un malinconico omaggio ai fantasmi, ai privilegi perduti della giovinezza.
Comincia così, quasi controvoglia, una sfida processuale ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio nei meandri della giustizia, insidiosi e a volte letali.
Un romanzo magistrale. Una scrittura inesorabile e piena di compassione, in equilibrio fra il racconto giudiziario – distillato purissimo della vicenda umana – e le note dolenti del tempo che trascorre e si consuma.
«Col passare del tempo alcuni luoghi della città mi ricordano sempre piú intensamente sensazioni e fantasticherie del passato remoto. Un’epoca di stupore. Ecco, certi luoghi della città mi fanno sentire nostalgia per lo stupore. Essere storditi dalla forza di qualcosa. Mi piacerebbe tanto, se capitasse di nuovo».

Nel 2020 dai racconti di Non esiste saggezza e Passeggeri notturni viene tratta la serie Tv con Claudio Gioè Passeggeri notturni, scritta dall'Autore insieme, tra gli altri, a Salvatore De Mola e Francesco Carofiglio. La serie, inizialmente resa disponibile su Raiplay, è stata poi trasmessa anche su Rai 3.

È del 2020 il saggio Della gentilezza e del coraggio (Feltrinelli).
La qualità della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacità di porre e di porsi buone domande, dalla capacità di dubitare. E questo vale tanto per chi il potere ce l’ha quanto, forse soprattutto, per chi apparentemente non ce l’ha. Cioè noi. Perché i cittadini hanno un potere nascosto, che li distingue dai sudditi e che deriva proprio dall’esercizio della critica e dunque della sorveglianza.
In queste pagine Gianrico Carofiglio, con la sua scrittura affilata e la sua arte di narratore, ci accompagna in un viaggio nel tempo e nello spazio e costruisce un sommario di regole – o meglio suggerimenti – per una nuova pratica della convivenza civile. Una pratica che nasce dall’accettazione attiva dell’incertezza e della complessità del mondo ed elabora gli strumenti di un agire collettivo laico, tollerante ed efficace.
Partendo dagli insegnamenti dei maestri del lontano Oriente e passando per i moderni pensatori della politica, scopriamo un nuovo senso per parole antiche e fondamentali, prima fra tutte la parola gentilezza. Non c’entra nulla con le buone maniere, né con l’essere miti, ma disegna un nuovo modello di uomo civile, che accetta il conflitto e lo pratica secondo regole, in una dimensione audace e non distruttiva. Per questo la gentilezza, insieme al coraggio, diventa una dote dell’intelligenza, una virtù necessaria a trasformare il mondo. E contrastare tutte le forme di esercizio opaco del potere diventa un’attività sovversiva, che dovrà definire l’oggetto della nostra azione, della nostra ribellione.
“Gentilezza insieme a coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani.”
Un inedito, avvincente manuale di istruzioni per l’uso delle parole, del dubbio, del potere.
Carofiglio racconta la passione civile, l’amore per le idee, le imprevedibili possibilità della politica. Un breviario denso, lieve e necessario.

Nel 2021 pubblica il giallo La disciplina di Penelope (Mondadori).
Penelope si sveglia nella casa di uno sconosciuto, dopo l’ennesima notte sprecata. Va via silenziosa e solitaria, attraverso le strade livide dell’autunno milanese.
Faceva il pubblico ministero, poi un misterioso incidente ha messo drammaticamente fine alla sua carriera. Un giorno si presenta da lei un uomo che è stato indagato per l’omicidio della moglie. Il procedimento si è concluso con l’archiviazione ma non ha cancellato i terribili sospetti da cui era sorto. L’uomo le chiede di occuparsi del caso, per recuperare l’onore perduto, per sapere cosa rispondere alla sua bambina quando, diventata grande, chiederà della madre.
Penelope, dopo un iniziale rifiuto, si lascia convincere dall’insistenza di un suo vecchio amico, cronista di nera.
Comincia così un’appassionante investigazione che si snoda fra vie sconosciute della città e ricordi di una vita che non torna.
Con questo romanzo – ritmato da una scrittura che non lascia scampo – Gianrico Carofiglio ci consegna una figura femminile dai tratti epici. Una donna durissima e fragile, carica di rabbia e di dolente umanità.
Un personaggio che rimane a lungo nel cuore, ben oltre l’ultima pagina del sorprendente finale.

Penelope ritorna nel 2022 con Rancore (Einaudi).
Un barone universitario ricco e potente muore all’improvviso; cause naturali, certifica il medico. La figlia però non ci crede e si rivolge a Penelope Spada, ex Pm con un mistero alle spalle e un presente di quieta disperazione. L’indagine, che sulle prime appare senza prospettive, diventa una drammatica resa dei conti con il passato, un appuntamento col destino e con l’inattesa possibilità di cambiarlo. Nelle pieghe di una narrazione tesa fino all’ultima pagina, Gianrico Carofiglio ci consegna un’avventura umana che va ben oltre gli stilemi del genere; e un personaggio epico, dolente, magnifico.
«Cosa vogliono le vittime dei reati? Le persone ingiuriate dal crimine, quelle che hanno perso i propri cari o la propria dignità? La punizione dei colpevoli? Certo, anche questo. Ma la punizione – la vendetta piú o meno regolata dalle leggi – è in gran parte un’illusione ottica. Ciò che le vittime vogliono davvero è la verità. L’unica cosa che nel lungo periodo è capace di guarire le ferite, di placare il dolore».

Nel 2022 Carofiglio conduce su Rai 3 la prima stagione del programma Dilemmi.

L’ora del caffè. Manuale di conversazione per generazioni incompatibili (Einaudi, 2022).
«È tempo di sospendere le nostre certezze e di iniziare un viaggio negli universi stravaganti degli altri».
Possiamo passare una vita a discutere senza mai capirci, in particolare quando apparteniamo a generazioni diverse. Quasi sempre è un problema di coordinate: ognuno ha le sue e rifiuta di abbandonarle, anche solo un po’. Essere figlia e padre non semplifica le cose. Stanchi di «conversare a vuoto», Giorgia e Gianrico Carofiglio si sono seduti a un tavolo e hanno affrontato con occhi nuovi alcuni degli argomenti che piú li hanno divisi. Questioni che riguardano ciascuno di noi come il clima, il femminismo, il cibo. La politica. Non hanno eliminato tutte le loro divergenze, ma hanno elaborato una serie di ragionamenti – veri e propri saggi brevi, tessere di un mosaico sorprendente – in cui si combinano entrambi i punti di vista. Una scommessa audace e allegra sulle possibilità di un linguaggio comune, di un’idea condivisa del mondo e del futuro.
«Abbiamo smontato e rimontato discussioni del passato che spesso erano finite male. O anche molto male. Questa volta con uno spirito di curiosità e sperimentazione. Con la convinzione che non conta trovare risposte precise e univoche, ma un modo diverso di costruire le domande».

Nel 2023 va in onda su Rai 1 la prima stagione di Il metodo Fenoglio - L'estate fredda, la serie Tv tratta dalle storie del maresciallo Fenoglio, con Alessio Boni nel ruolo del protagonista, alla cui sceneggiatura partecipa anche l'Autore.

Nel 2024 è pubblicato il settimo romanzo della serie di Guido Guerrieri, L'orizzonte della notte (Einaudi).
Una donna ha ucciso a colpi di pistola l’ex compagno della sorella. Legittima difesa o omicidio premeditato? La Corte è riunita in Camera di Consiglio. In attesa della sentenza l’avvocato Guerrieri ripercorre le dolorose vicende personali che lo hanno investito nell’ultimo anno. E si interroga sul tempo trascorso, sul senso della sua professione, sull’idea stessa di giustizia.
Un’avventura processuale enigmatica, dal ritmo impareggiabile, che si intreccia a un’affilata meditazione sulla perdita e sul rimpianto, sulle inattese sincronie della vita e sulla ricerca della felicità.
«Non so dire se avessi deciso già quella mattina, al momento di andare in tribunale, che sarei rimasto in aula ad aspettare la sentenza. Forse sì o forse no. Mi sedetti sulla sedia del pubblico ministero, su quella di un giudice popolare, su quella del presidente, poi entrai nella gabbia degli imputati. Per vedere il mondo attraverso le sbarre».

I libri di Gianrico Carofiglio sono pubblicati in molte lingue, fra le quali spagnolo, inglese, tedesco, giapponese, greco, portoghese, turco, russo.

 

Rassegna stampa su Testimone inconsapevole

 

Rassegna stampa su Ad occhi chiusi

 

Rassegna stampa su Il passato è una terra straniera

 

Rassegna stampa su Ragionevoli dubbi

    

 

Gianrico Carofiglio incontra il Camilleri Fans Club
(Palermo, 21 gennaio 2004 - Firenze, 12 febbraio 2004)

 

Gianrico Carofiglio risponde alle domande del Camilleri Fans Club

 

Last modified Sunday, February, 18, 2024